Si chiama Refugee Masterchef il primo concorso di cucina per rifugiati ideato da Hadi Noori e Mohamad Karim e andato in scena a Venezia; in palio un'opportunità lavorativa

Condivisione e integrazione ecco i valori alla base di Refugee Masterchef, il primo concorso di cucina per rifugiati.
Andato in scena a Venezia ha visto vincere Yvonne da Kinshasa, seguita da Mohammed, di origini somale ma vissuto in Kuwait, mentre al terzo posto si è piazzata Juliette dalla Nigeria.

Ad ideare Refugee Masterchef ci hanno pensato Hadi Noori e Mohamad Karim due ristoratori di origine afgana.
Arrivati in Italia 10 anni fa non sono nuovi ad iniziative di questo genere; sono loro infatti i ristoranti Orient Experience e Africa Experience, entrambi situati nel centro di Venezia, che danno lavoro a circa 50 persone, tutti richiedenti asilo in Italia. Ad ispirarli la loro storia personale, un viaggio della speranza che li ha portati dal loro Paese in Italia dopo non poche peripezie e difficoltà. Un percorso di rinascita travagliato il cui minimo comune denominatore è stato il cibo, cucinare infatti era il modo più facile di sentirsi a casa riproponendo alla bene e meglio i piatti della propria tradizione, della propria vita.

Concorso di cucina per rifugiati: gli obiettivi

Refugee Masterchef è un contest riservato a rifugiati che vogliono riabilitarsi e integrarsi cominciando dalla condivisione di pentole e fornelli.
Al centro del talent ovviamente offrire un’opportunità oltre a fornire l’occasione di raccontare il mondo culinario di ciascuno. Un’operazione di condivisione e crescita, il cibo, più di molto altro, racconta l’identità culturale del proprio Paese e Refugee Masterchef non fa che amplificarne la portata. Oltre a questo c’è di più.
Ai primi tre classificati l’opportunità di lavorare nei ristoranti del gruppo di Noori e Karim oggi in società con altre 7 persone di cui una sola italiana.

Concorso di cucina per rifugiati: come funzionai

Sulla falsariga del Masterchef televisivo, ecco che anche la prima edizione di Refugee Masterchef ha visto come protagonisti 16 concorrenti questa volta provenienti dai centri di accoglienza del Veneto, soprattutto Padova e Venezia.
Partner di questa importante iniziativa l’Istituto alberghiero Barbariga a cui è stato dato il compito di selezionare i contendenti al titolo oltre che aiutare i 16 chef rifugiati nella preparazione del proprio piatto.
Dopo una giornata di lavoro nelle cucine della scuola al fianco degli studenti, gli chef hanno raccontato la propria ricetta, dagli ingredienti alla storia, facendola poi degustare a professori e ospiti.

In attesa che inizi la seconda edizione del concorso, magari anche in altre parti d’Italia, a Yvonne, Mohammed e Juliette la possibilità di mettersi in gioco nelle cucine di Orient Experience e Africa Experience dove potranno continuare a raccontare il proprio Paese cucinando e iniziando loro nuova vita in Italia.

ABSTRACT – L’ARTICOLO IN BREVE


✓ WHO
Refugee Masterchef, il primo concorso di cucina per rifugiati

✓ WHAT
Hadi Noori e Mohamad Karim ristoratori di origine afgana arrivati in Italia 10 anni fa hanno lanciato l’iniziativa Refugee Masterchef, il primo concorso di cucina per rifugiati. In palio un’esperienza lavorativa da Orient Experience o African Experience, i ristoranti veneziani fondati da loro stessi in cui i cuochi sono migranti

✓ WHEN
Fine marzo 2017

✓ WHERE
Venezia

✓ WHY
Hadi Noori, uno degli ideatori di Refugee Masterchef, ha detto:

“Non è molto, ma è una possibilità concreta di lavoro. Vederli sorridere mi dà gioia. Sono stato al loro posto e un po’ mi rivedo”

Foto: UNHCR/Marcello Pastonesi