E' nato il progetto Breathe the Truffle, un crowdfunding per la salvaguardia delle tartufaie a rischio del Sud Piemonte, ecco come funziona

Breathe the Truffle è la prima campagna di crowdfunding per la salvaguardia delle tartufaie a rischio del Sud Piemonte, ovvero il paesaggio naturale in cui nasce il Tuber magnatum Pico comunemente chiamato tartufo bianco d’Alba.

Avviato lo scorso 21 settembre, data in cui si è aperta ufficialmente la stagione di raccolta del Tartufo Bianco d’Alba, la raccolta fondi è attiva sulla piattaforma breathetruffle.fieradeltartufo.org e si pone come obiettivo quello di raggiungere, entro la fine del 2016, 50000€ desinati alla riforestazione ed alla cura di aree boschive o alberate in declino.

Il tartufo bianco d’Alba è infatti una risorsa naturale, un prodotto spontaneo che non può essere coltivato, ma che dipende dagli alberi e da una corretta cura del bosco.

L’albero è il legame imprescindibile con la natura, perché è tramite la simbiosi con le radici che il tartufo può svilupparsi e prosperare. Un equilibrio fragilissimo che va tutelato.

Nel corso del tempo, le aree boschive di Langhe, Roero e Monferrato hanno subito mutamenti spesso drammatici dovuti all’abbandono delle campagne, i cambiamenti climatici, l’utilizzo di diserbanti chimici, l’introduzione di monocolture e la deforestazione. In collaborazione con i trifolao sono state così individuate 6 aree campione su tutto il territorio considerate ad alto rischio dove verranno svolte cure agroforestali, impiantate nuove essenze arboree ed arbustive con un conseguente miglioramento ambientale, migliore qualità dell’aria, diminuzione delle frane e maggiore produzione tartufo.
I lavori saranno realizzati con la supervisione e la collaborazione dei cercatori, veri conoscitori del territorio, questo per utilizzare al meglio i fondi raccolti con il crowdfunding Breathe the Truffle.

“Breathe the Truffle rappresenta il primo esempio a livello mondiale di crowdfunding legato alla difesa del Tartufo Bianco d’Alba, il prodotto della terra che più di ogni altro rappresenta il territorio di Langhe, Roero e Monferrato – dichiara Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. – Chi sta donando è animato da una profonda e autentica sensibilità ambientale legata alla rarità e l’eccezionalità del Re dei Funghi, ma anche alla consapevolezza di contribuire in modo diretto e attivo alla tutela di uno degli ambienti naturali e paesaggistici più particolari al mondo, un bene collettivo che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità e che tutti siamo chiamati a difendere per la sua bellezza e unicità”.

Il progetto Breathe the Truffle è realizzato e coordinato dal Centro Nazionale Studi del Tartufo, in collaborazione con l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’Unione delle Associazioni Trifulau Piemontesi e il progetto Save the Truffle.

Candidatura a Patrimonio dell’Unesco

Raccolta fondi ma non solo. Il progetto di salvaguardia del tartufo bianco d’Alba e del suo inestimabile patrimonio culturale, oltre che economico, si concretizza anche con la proposta di candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, portata avanti dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo.

Rientrano nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO quelle antiche tradizioni che spesso non hanno una codificazione “scritta” ma sono tramandate oralmente nel corso delle generazioni esattamente come quelle legate al tartufo bianco e alla sua raccolta, custodita gelosamente sui quaderni segreti dei trifolao.

Presentata il 23 settembre, nella Sala Giunta della Regione Piemonte, in occasione del Salone del Gusto di Torino 2016, la domanda di candidatura della Cultura del Tartufo come Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO pone attenzione su quell’insieme di saperi e pratiche, di narrazioni e tradizioni che caratterizzano il mondo dei cercatori nel loro rapporto con ambiente, mito e cane.

Il Tuber magnatum Pico non è infatti solo un fungo prezioso e raro amato dai grandi chef e capace di valorizzare con il suo profumo ineguagliabile i piatti più semplici, ma è un prodotto della terra profondamente legato all’ambiente in cui nasce che tutti siamo chiamati a difendere per la sua bellezza e unicità.

Tartufo Bianco d'Alba, Breathe the Truffle

Tartufo Bianco d’Alba, Breathe the Truffle

Per scoprirne i segreti e assaporarne il gusto unico, appuntamento imperdibile per gli appassionati di tartufo bianco d’Alba rimane la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba 2016 in programma dal prossimo 7 ottobre fino al 25 novembre 2016.

Per saperne di più e fare una donazione per salvare il Tartufo Bianco d’Alba:
breathetruffle.fieradeltartufo.org

ABSTRACT – L’ARTICOLO IN BREVE


✓ WHO
Breathe the Truffle

✓ WHAT
Breathe the Truffle è la prima campagna di crowdfunding per la salvaguardia delle tartufaie a rischio del Sud Piemonte, ovvero il paesaggio naturale in cui nasce il Tuber magnatum Pico comunemente chiamato tartufo bianco d’Alba

✓ WHERE
Sulla piattaforma dedicata breathetruffle.fieradeltartufo.org

✓ WHEN
Dal 21 settembre 2016 al 31 dicembre 2016

✓ WHY
Mauro Carbone del Centro Nazionale Studi del Tartufo ha detto:

“Breathe the Truffle si propone di raccogliere i fondi necessari per attuare azioni di riforestazione e lavori di ripristino di aree in stato di abbandono, circostanza che limita, se non addirittura annulla, la possibilità delle stesse di produrre tartufo. Nello stesso tempo aggiungendo alberi, regimando le acque e pulendo da infestanti, miglioriamo l’ambiente che ci circonda”