I 10 semifinalisti italiani, selezionati da Alma, saranno chiamati a presentare il proprio signature dish durante la finale locale in programma a Milano il prossimo settembre

Ci eravamo salutati a Identità Golose 2017 con la presentazione ufficiale della terza edizione del San Pellegrino Young Chef 2018, il progetto di scouting promosso da S.Pellegrino dedicato ai migliori giovani chef under 30 al mondo. Ci ritroviamo oggi con i nomi dei 10 finalisti italiani che si contenderanno il titolo miglior chef d’Italia, in occasione della semifinale locale, aggiudicandosi così la possibilità di rappresentare il nostro Paese alla finalissima internazionale (Milano, giugno 2018 ndr).

Selezionati tra centinaia di iscritti, l’Italia è stata la regione con il maggior numero di candidati a testimonianza del fermento e della vitalità della nuova cucina italiana e dell’ambizione dei giovani talenti, i 10 semifinalisti italiani saranno chiamati a presentare il proprio signature dish durante la finale locale, in programma a Milano il prossimo settembre.

A decretare il migliore, tra i 10 piatti d’autore presentati, sarà la giuria composta da: Anthony Genovese (Il Pagliaccio, Roma), chef mentore di questa edizione, Cristina Bowerman (Glass Hostaria, Roma), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli), Carlo Cracco (Cracco, Milano), Loretta Fanella (consulente pasticciera e Ristorante Borgo San Jacopo, Firenze) e Ciccio Sultano (Duomo, Ragusa Ibla).

San Pellegrino Young Chef 2018: i 10 finalisti italiani

A decretare i semifinalisti locali, come di consueto, una commissione di Alma.
Tra i migliori 10 giovani chef italiani compare nuovamente Alessandro Rapisarda, vincitore della passata edizione che ritenterà quindi la scalata al titolo anche quest’anno, e Edoardo Fumagalli anche lui già visto alla finale 2016.
Ma conosciamo ora i nomi di tutti e 10 i finalisti italiani:
Manuel Bentivoglio – chef dell’Agriturismo Roccamaia a Pievebovigliana (Macerata)
Vincenzo Dinatale – sous chef presso il Ristorante Il Pellincano dell’Hotel Il Pellicano a Porto Ercole (Grosseto)
Carmelo Fiore – sous chef presso Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano
Edoardo Fumagalli – chef de La Locanda del Notaio a Pellio Intelvi (Como)
Daniele Groppo – chef de partie presso il Ristorante Terrazza Danieli a Venezia
Alberto Lazzoni – chef de partie presso il ristorante Lux Lucis dell’Hotel Principe a Forte dei Marmi (Lucca)
Luca Natalini – chef della Taverna di Bacco a Nettuno (Roma)
Alessandro Salvatore Rapisarda – chef del Cafè Opera di Recanati (Macerata)
Antonio Sena – sous chef del ristorante Vun del Park Hyatt a Milano
Andrea Vitali – sous chef del ristorante I fontanili a Gallarate (Milano)

“È la terza volta che abbiamo la responsabilità di selezionare i giovani chef per le finali locali, ma continuiamo a essere sorpresi dallo stile e dalla passione per l’alta cucina che gli chef riescono ad esprimere – ha dichiarato Andrea Sinigaglia, General Manager di ALMA. – Dover selezionare solo dieci semifinalisti per ogni regione non è affatto semplice. È anche nostra responsabilità accompagnare i candidati lungo il percorso di gara per far sì che la competizione sia tecnicamente ineccepibile e fortemente educativa. S.Pellegrino Young Chef non è solo un’occasione per emergere, ma anche un momento di incontro, scambio e condivisione a livello internazionale.”

ABSTRACT – L’ARTICOLO IN BREVE


✓ WHO
I 10 finalisti italiani del San Pellegrino Young Chef 2018
✓ WHAT
Manuel Bentivoglio, Vincenzo Dinatale, Carmelo Fiore, Edoardo Fumagalli, Daniele Groppo, Alberto Lazzoni, Luca Natalini, Alessandro Salvatore Rapisarda, Antonio Sena e Andrea Vitali sono i 10 finalisti italiani che si contenderanno il titolo miglior chef d’Italia, in occasione della semifinale locale del San Pellegrino Young Chef 2018, il progetto di scouting promosso da S.Pellegrino dedicato ai migliori giovani chef under 30 al mondo
✓ WHEN
Finale locale, settembre 2017
✓ WHERE
Milano
✓ WHY

È la terza volta che abbiamo la responsabilità di selezionare i giovani chef per le finali locali, ma continuiamo a essere sorpresi dallo stile e dalla passione per l’alta cucina che gli chef riescono ad esprimere